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Kecco's

"La Vita, l'Amore e le Vacche" del Vostro Francesco, live from Southampton.

Incredibile, non l'avrei mai detto!!!

posted by Kecco Thursday, July 28, 2005
Notiziona!
Incredibile!
Impensabile!


leggi qui la notizia

la sony ha accettato di pagare una multa salata e ha promesso di "comportarsi bene" evitando ogni tipo di comportamento "illecito" nei rapporti con le radio.

"che scandalo!" (come avrebbe detto pierpiero/albanese...)

... a molti di noi, per nulla sorpresi, verrebbe da dire "benvenuti nel modo reale"...

(bea roba...)

F

ascolta e supporta le radio "libere" su internet!

povero (!) Baresi...

posted by Kecco Tuesday, July 26, 2005
povero baresi

cosi' finiscono le bandiere rossonere?

F

ps forse riesco ad andare a vedere la partita dell'anno... Portsmouth-Inter...

Tanti saluti a tutti...

posted by Anonymous Friday, July 22, 2005
Come forse qualcuno già saprà, domani me ne parto per la Grecia e se il mio intestino mi lascia un po' in pace, spero di passare delle belle giornate rilassanti con il mio compagno di viaggio Daniele.
La mia meta è Skiathos, nelle Sporadi.
Invito tutti gli altri blogger di questo blog (scusa la ripetizione Giò) a descrivere dove andranno e poi a postare qualche foto carina (che ne so... un pisello che esce dall'armadio) della vacanza trascorsa.

Per quelli che staranno a casa...

Hemm.....

London... again

posted by Kecco Thursday, July 21, 2005
mica riescono a starsene tranquilli un po' sti animali...

(... io naturalmente sono qui a Southampton...)

... di questi tempi l' andare a Londra di giovedi' non e' una bella idea, direi...

avanti comunque,

F

allora...

posted by Kecco
bello sto concerto? no i subsonica, gli U2... :-P

F

godi, godi...[per Pio]

posted by Kecco Monday, July 18, 2005
Gilardino, che ha firmato fino al 2010, è sceso a incontrare i giornalisti accompagnato dall'amministratore delegato e vicepresidente rossonero Adriano Galliani: "Dobbiamo ringraziare anche questa volta Silvio Berlusconi - ha detto Galliani - ha fatto un grande, grande sforzo economico".


ricordati di ringraziarlo anche il prossimo giugno quando con scudetto e coppa campioni ai rossoneri andremo tutti a votare!

F

Dal vostro inviato

posted by Carlo Manara
breve resoconto del w-e per chi non c'era.
Venerdì:

Elena festeggia la partenza per il brasile. Dopo breve aperitivo (rigorosamente analcolico) ci apprestiamo a sbafarci delle baguettes pontecorvo. La giornata è stata pesante per tutti e serpeggia un pò di nervosismo e malumore, ma appena l'argomento vira sul gossip sexy delle pratiche sessuali di una amica il clima si rasserena e cominciamo a carburare come ai bei tempi.
Fine pizza Elena e Patelli si dirigono in prato per i saluti mentre noi li aspettiamo andando su e giu per via umberto. Nicolò continua a lamentare un forte dolore a un testicolo e rifiuta sistematicamente l'aiuto di Rinu che estrae prontamente guanti in lattice e percursore A.
L'allarme rientra e dopo i saluti a Elena e Rinu che lasciamo in compagnia di Marta e consorte e ci catafottiamo al banale.
Dopo un avvio sonnolento Barbara ed io ci lanciamo in danze indemoniate tali da farci dimenticare di stare di fianco a una oscura rilettura di un classico dysneiano. Alle due e rotti usciamo e facciamo un incontro inquietante (qui prego la regia in arte P!O di mandare il contributo che gli ho sherato sul cellulare).

Sabato
Salto la mattinata clara e il pomeriggio con amico che mi ferma per farmi i complimenti per le danze del giorno prima e arrivo subito al clou:
CONCERTO DEI SUBSONICA!
Non dando peso alle voci incontrollate di tutto esurito Nick ed io ci presentiamo ai cancelli nella fila 'stampa'. Il dolore al testicolo era forse l'idea che spingeva per uscire! Il buon Nick the Z si era infatti procurato una telecamera che in una suntuosa custodia sulla mia spalla faceva di me il suo cameraman! Ebbene sì siamo entrati come troupe di telechiara. A gratisse.
Ecco l'idea geniale finisce qui perché poi scopriamo un paio di 'buchi' all' organizzazione:
- La telecamera ha un'autonomia di 15 minuti se ti dice culo.
- Nell'enfasi del travestimento da telegiornalista Nick non porta nè un taccuino nè una penna; per fortuna arriva Pat bestemmiando perché non lo abbiamo avvisato (lo abbiamo chiamato 3 volte al pomeriggio e non ci ha cagato di stiscio ndr.) e ce li porta.
- I chioschi fuori dal festival di radio sherwood sono in una anomalia spazio temporale che distorce la parola senape e la rende praticamente uguale a mayonese...

Per la descrizione del resto della nottata aspetto Nick e Pat. Per chi può consiglio di registrare il tg di Telechiara in cui dovrebbe passare il nostro servizio.

Dal mio ufficio è tutto a voi studio

A proposito di bei film...

posted by Anonymous Tuesday, July 12, 2005


Ho appena finito di vedere "Se mi lasci ti cancello".
(Pessima traduzione del titolo originale "Eternal sunshine of the spotless mind").

Che dire.

Originale.

Emozionante.

Stupendo.

Un'entrata a gamba tesa sulla mia top ten.


p!o

PS: Chi si aspetta il "solito" Jim Carrey rimarrà deluso.

Non abbiamo commentato...

posted by Anonymous Saturday, July 09, 2005


Ho appena finito di vedere l'esibizione dei Pink Floyd al Live8.

I terribili jeans con le pens da vecchio di Roger Waters sono l'unico - peraltro estremamente trascurabile - difetto di un'esibizione veramente memorabile.
Un momento da pelle d'oca è quando Roger Waters, travolto dall'entusiasmo, smette per un attimo di suonare il basso durante il ritornello di Comfortably Numb per cantare anche lui insieme a tutto Hyde Park.

Che classe.
Altro che -der provokazie on- Vasco Rossi -der provokazie off- o Ramazzotti o Pino Daniele...

Causa avvenimenti più importanti avvenuti in contemporanea (Laurea Giulia) o successivi (Londra 07.07) non ne abbiamo parlato per niente.
Io non ho visto quasi nulla (tranne i Coldplay e De Gregori...) ma fortunatamente qui potete recuperare tutte le esibizioni dei vari concerti.

Ciao a tutti!

The Village

posted by Kecco
Segue commento al film.

Prego astenersi dal proseguire nella lettura dei commenti se non avete gia' visto il film.

F

London and Uk: the day after

posted by Kecco Friday, July 08, 2005
aggiornamento SMS nella notte (*)...una valanga da mattia tipo 13, qualcuno ancora di joe e 3 di carlo.

direi che il premio del messaggio piu' "insistente" se lo dividono nick e joe...cmq veramente buffo

Carlo, toccati le palle! continuano a dire che e' alta la probabilita' di secondi attentati (anche se mi puzza)...io la prossima settimana (saro' a Londra da venerdi' a domenica...quello che dovevo fare questo w.e.) girero' per la Tube con le mani "in tasca"...

ma anche gli amici a Roma e Milano dovrebbero iniziare a pensare a come non farsi prendere dal panico in una metropolitana "sotto attacco"...

bei tempi tosi, bei tempi

F

ps e un grazie ai petrolieri, ai fanatici, ai religiosi oltranzisti e colonizzatori di ogni dottrina, ai malati di mente, a chi non riesce a stare tranquillo e non rompere i coglioni, a...

(*) vedi commento al post precedente...riguardante il diguido sms ita-uk

LONDON

posted by Kecco Thursday, July 07, 2005
Avrete sicuramente sentito cosa sono riusciti a combinare ancora quei figli di puttana.
Non entro (per ora) nel merito della discussione...

Per un giorno ho evitato di godermi live l'evento...domani mattina ho/avevo un colloquio a king cross...fate un po' voi...

a dopo,

F

che bello...

posted by Kecco Tuesday, July 05, 2005
tornare qui a casa, a southampton e trovare:

- freddo;
- pioggia;
- sotto la porta di camera mia, una lettera di un posto dove avevo fatto il primo colloquio...:" non hai abbastanza esperienza, grazie e arrivederci". che bello. al di la' del "no" che ci puo' stare...e' sta merda di "non hai abb. esperienza" che mi sfracella i maroni...
- frigo parzialmente vuoto popolato da mostri. tipo casa manara.


beh, arrivato...viaggio ok, i primi venti minuti di aereo mano nella mano con un'americana di 27 anni da s.francisco terrorizzata dalle turbolenze...c'ha provato..e io ci sarei/sono stato, e' che non sono per i rapporti ad alta quota o a distanza oceanica...pazienza, andiamo avanti...
arrivo a gatwick...freddo e pioggia...che palle...io, come mi muovo, porto il peggio (metereologico) con me...grrrr...
arrivo a casa...lettera sotto la porta...casa vuota...ma intravedo i segni delle due nuove coinquiline...con un po' di pazienza mi metto nell'ordine di idee che l'equilibrio che si era creato negli ultimi mesi cambiera'...speriamo bene...
pulisco camera mia, disfo i bagagli, monto il mac, leggo del mona di vieri...
vado in cucina...disinfesto il frigo e do lo sfratto alle muffe...ripulita...e vado a farmi la spesa...
arriva Max...gli do carcassone + expansion pack...ci rendiamo conto che dobbiamo trovare altri adepti perche' con tutte le espansioni in due non riusciremo mai a giocare in tempi umani ;-)
arriva Sara (nuova inquilina n.1, ex del padrone di casa e ora nominata pure landlady)...mi accorgo che capisco il 60% di quello che nel suo accento inglese dice...bene, buon inizio...manca solo Giulia, la n.2 lei gia' la conosco...cmq speriamo bene!!!

leggo il blog, sorrido...e c'e' anche un commento di Angela, ole'!

ciao belli!

F

dedicato a tutti quelli che partono o continuano a partire...

posted by Kecco Monday, July 04, 2005
...e che non sanno se e quando ritorneranno.

oggi parlavo con la Lucy del "lavoro"...del "futuro"...poi ad un certo punto le viene in mente che sul Gazzettino, proprio oggi, c'era un articolo della Graziottin...a fagiolo.

In questi giorni di un ennesimo inizio d'estate con lauree, feste, aperitivi ed incontri, varie sono state le occasioni di scambio di opinioni - esplicito o velato -sul tema in oggetto...

la mia personale riflessione e' stata:
"persone che non ritenevo (?!) avessero "radici profonde" si imparanoiano, piu' o meno spesso, causa continuo rimbalzare tra la voglia di andare e la voglia di restare...io ritengo di avere radici profonde...io sono un po' stufo...ho bisogno di terra, della mia terra..."

per chi c'e' ci si saluta stasera, per gli altri ci si vede intorno a ferragosto o piu' probabilmente i primi di ottobre.

peace.

F


RITORNO A CASA ALLA RICERCA DELLE RADICI
"Cresce, soprattutto nelle città, il senso di sradicamento, il più potente fattore di solitudine che un uomo o una donna possano vivere. Quando ci si sente sradicati, viene minacciato il senso di identità personale e, soprattutto, di appartenenza: ad una famiglia, ad una comunità, ad una terra. Di appartenenza a se stessi. La parola sradicarsi - così terrena e potente - indica bene la minaccia peggiore che in realtà incombe: la perdita del nutrimento, della linfa, dell'energia vitale che attraverso le radici, affondate nella terra, àncora e nutre tutto l'organismo. Per un uomo, per una donna, sradicarsi significa perdere anche la saggezza della terra, il senso del tempo e delle stagioni, specie nella vita personale. Significa perdere o impoverire la capacità di rapporti affettivi profondi e significativi, trasformando l'esistenza in una carambola di rapporti frenetici e superficiali. O in una palude di affetti, senza più emozioni. Significa diventare più vulnerabili alle difficoltà della vita, sul fronte sia affettivo, sia professionale.Non è poi un caso se, in una città come Milano, le separazioni e i divorzi sono tre volte più numerosi rispetto ad una piccola città di provincia, e le depressioni da due a tre volte superiori.

Lo avverto nei discorsi degli amici, dei pazienti. Spesso come un'intuizione embrionale di un recupero di benessere interiore ancora possibile, nonostante il marasma, che devasta, o la noia, che narcotizza alcuni periodi della vita. Questo tornare a casa non significa, necessariamente, tornare nella casa dell'infanzia, ma in un luogo emotivamente ed affettivamente ad essa molto vicino, specie se con l'infanzia - e l'adolescenza - che è la stagione del possibile e del meraviglioso, c'è stato un rapporto positivo, di gioia e di inquieta serenità.A volte è un incontro, d'amicizia o d'amore, a farci capire che siamo sradicati da noi stessi, che non ci apparteniamo più, che le piccole insidie del quotidiano, o la grandi guerre d'ambizione, ci hanno estraniati, ci hanno fatto perdere - simbolicamente - il contatto con la terra, con la verità dei sentimenti e anche delle nostre aspirazioni più profonde, che abbiamo tradito, o solo dimenticato, magari in una quieta consuetudine.In altri casi è un percorso spirituale, che ci fa capire come il materialismo sfrenato, o l'ambizione inarrestabile e magari pure premiata dalla vita, abbiano appagato - forse - la nostra parte esibizionista e narcisa, ma lasciato insoddisfatto o inquieto il cuore.

Altre volte è un lutto che improvvisamente ci fa sentire con lucidità e dolore che da tempo eravamo sradicati da noi stessi, e non ce ne eravamo nemmeno accorti.

Per molti, tuttavia, questo ritorno è difficile. Forse perché lo sradicamento ha comportato la perdita della bussola interiore, quella che mantiene la rotta con lucida certezza, anche nei momenti difficili della vita. Forse perché della casa interiore si sono perse le tracce, in un drammatico naufragio di tutte le antiche certezze. O forse perché la nostalgia, questo dolore del ritorno, ha lusingato e insieme impedito per anni anche solo l'ascolto di questo profondo bisogno di tornare a casa. Che non è solo un luogo, un paese, una casa o una terra. E' prima di tutto un ritornare a se stessi, dopo aver seriamente temuto di essersi quasi del tutto perduti: perché lo sradicamento dalla propria casa può comportare anche, e più profondamente, lo sradicamento da se stessi.Eppure, profondamente, dentro all'anima, come suggerisce Clarissa Pinkòla Estès nel suo suggestivo "Donne che corrono coi lupi" (Frassinelli), di cui è piacevole rileggere, di tanto in tanto, qualche sàpida pagina, "Sappiamo come tornare a casa. La casa è là dove un pensiero o una sensazione possono svilupparsi. Casa è l'antica vita istintuale dove tutti i rumori hanno il suono giusto, e la luce è buona, e gli odori ci calmano. Essenziale è ciò che rinvigorisce l'equilibrio. Quella è casa".Una ricerca, dunque, una recherche, come mirabilmente ha descritto Marcel Proust, che ci porta a riscoprire le nostre parti vitali, narcotizzate dal trascorrere degli anni. Tornare a casa è anche tornare all'idea di sé che avevamo smarrito, o forse perfino per lunghi anni perduto, tra ragionevolezza e rimpianto.Alessandra Graziottin"